Per far fronte alla rapidissima ascesa del potere della marina dell'Esercito popolare cinese di liberazione, che passerà dalle 330 navi di superficie e 67 sottomarini attuali, alle 450 navi di superficie e 100 sottomarini nel 2030, la Marina indiana è stata impegnata, nel 2012, in un vasto piano di ammodernamento ed espansione, con l'obiettivo di portarlo dalle 130 navi attualmente in servizio a 200 navi in linea nel 2030, compresi 2 gruppi aerei navali attorno alle portaerei IAC-1 INS Vikrant e INS Vikramaditya. Ma il calo delle entrate di bilancio dello Stato indiano, legato al rallentamento della crescita del Paese passata dall’8,5% nel 2015 al 5% nel 2019, ha conseguenze significative sull’esecuzione di questo piano.
Per diversi anni, e fino al 2015, il budget stanziato da Nuova Delhi per la Difesa è rimasto stabile intorno ai 51 miliardi di dollari, nonostante la crescita spesso molto significativa dell’economia nazionale. Nel 2015, di fronte all’evidente trasformazione della potenza militare cinese e al rafforzamento del Pakistan sulla base di un’alleanza sempre più solida con Pechino, il Primo Ministro N. Modi ha avviato un piano per modernizzare rapidamente le sue forze armate, contestualmente all’industria della difesa. Tra il 2015 e il 2019, il budget della Difesa indiana è aumentato da 55 a 66 miliardi di dollari. Ma allo stesso tempo, la quota di spesa destinata alla Marina indiana è scesa dal 18% al 12%, portando a un calo effettivo degli stanziamenti di quasi $ 2 miliardi all'anno.
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