Il pattugliamento marittimo è un campo relativamente poco conosciuto dal pubblico. Molto spesso dipendente dalle forze dell'aviazione navale, è costituito da velivoli a lungo raggio, attrezzati per rilevare, monitorare e potenzialmente ingaggiare navi e sottomarini presenti in un'ampia area marittima, a volte molto lontana dalla costa. Gli aerei da pattugliamento marittimo, come il francese Atlantic 2, l'americano P3 Orion o il russo Tu-142, erano tradizionalmente aerei dotati di motori turboelica, progettati per operare a bassissima quota e a bassa velocità, in particolare per utilizzare il rilevatore di anomalie magnetiche che permette di rilevare variazioni del campo magnetico terrestre in presenza di una grande massa metallica nelle vicinanze, e quindi di individuare un sottomarino in immersione.
Ma il MAD (Magnetic Anomaly Detector) non è l’unico equipaggiamento di rilevamento a disposizione di un velivolo da pattugliamento marittimo, che utilizza anche un potente radar di superficie, sistemi di rilevamento passivo delle emissioni elettromagnetiche (ESM), e sonar rilasciabile, chiamato Suno-boe, utilizzato per rilevare la posizione di un sommergibile. Una volta localizzato, l'aereo può schierare siluri aerei e mine sottomarine guidati acusticamente contro i sottomarini, bombe guidate e missili antinave contro le navi.
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