Lunedì 9 dicembre 2024

Inversione russa per l'esportazione di Su57 in Turchia

In occasione del Dubai Air Show, il direttore della cooperazione tecnologica militare russa, Dmitry Shugayev, ha annunciato che la Turchia potrà acquistare l'Su57 solo una volta soddisfatta la domanda “interna”. Fino ad allora, secondo lui, La Turchia può dotarsi di Su35, sapendo che allo stesso tempo il Paese si è detto pronto ad aiutare Ankara a svilupparsi i propri dispositivi di generazione 4++ e 5, per il programma TFX. Considerando il programma di produzione previsto del dispositivo, ciò posticiperebbe una prima consegna oltre il 2028, o più probabilmente il 2035.

Si tratta senza dubbio di un passo indietro per Mosca, che finora aveva piuttosto cercato di far cambiare direzione alle autorità turche il più rapidamente possibile. verso l’acquisizione di aerei russi per compensare l’espulsione del programma F35 dal paese. Ma pare che siano arrivati ​​gli ultimi annunci da Washington, secondo i quali D. Trump sarebbe pronto allo scambio un accordo commerciale da 100 miliardi di dollari con Ankara contro il ritiro degli S400 dal Paese, hanno raffreddato il Cremlino. Con questo annuncio, Mosca dice al suo partner e cliente turco che ciò che è possibile fare può anche essere annullato molto rapidamente e che, in assenza di un impegno da parte della Turchia nei confronti della Russia, non si tratterà di esportare tecnologie sensibili, come quelli incorporati nel Su57.

Il Su35 dell'aeronautica russa decolla con i missili guidati aria-terra Kh35 e Kh38 durante i test di stato nel 2017 Notizie sulla difesa | Aerei da caccia | Costruzione di aerei militari
Le autorità russe propongono i Su35 come alternativa a breve termine al Su57

Sembra infatti che il presidente americano abbia deciso di fare un gioco di pacificazione con il suo omologo turco, e di cercare di blandirlo attraverso il portafoglio, senza riuscire a farlo cedere con la minaccia. Si tratta anche di una certa forma di affronto nei confronti dei suoi partner europei, in particolare nei confronti Francia, per la quale la Turchia dovrebbe affrontare severe sanzioni in seguito all’intervento in Siria, e non gli è stato offerto un accordo commerciale molto vantaggioso. Questo è il motivo per cui, per il momento, i negoziati tra Ankara e Washington si svolgono con discrezione. E il motivo per cui Mosca ha deciso di fissare alcune pietre miliari, per non apparire come la potenziale perdente della svolta turca.

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