Stiamo assistendo a una consapevolezza tardiva, ma gradita, della necessità di capacità di guerra elettronica e di soppressione della difesa aerea in Europa? In ogni caso, in una settimana, in Europa sono stati fatti tre importanti annunci riguardanti lo sviluppo di tecnologie di guerra elettronica montate sugli aerei.
Il primo annuncio è di origine tedesca. Airbus DS ha infatti proposto una sua versione di guerra elettronica Typhoon, identificato come Typhoon ECR, un dispositivo specializzato in missioni di guerra elettronica e soppressione delle difese antiaeree nemiche, oppure SEAD. Destinato a sostituire i pochi 28 Tornado Racc in servizio con la Luftwaffe, rientra nella corsa del costruttore europeo per vincere la gara d'appalto tedesca per la sostituzione della sua flotta di Tornado, e sulla quale l'aereo europeo si oppone alla Boeing F/A18 E/F Super Hornet, e la sua versione di guerra elettronica, theColtivatore EA18G. Il nuovo velivolo sarà progettato da Airbus DS, che guiderà un consorzio formato da Hensoldt, MBDA, MTU, Premium Aerotec e Rolls-Royce.
Allo stesso tempo, la scorsa settimana Saab ha presentato il suo Pod Jammer di Attacco Elettronico, o EAJP, un jamming pod destinato ad equipaggiare il caccia JAS 39 E/F Gripen, e le cui caratteristiche gli permetterebbero non solo di garantire l'autoprotezione del dispositivo, ma di estendere tale protezione agli aerei vicini, consentendo al Gripen di trasformarsi anche in un dispositivo di guerra elettronica, in particolare nella sua versione biposto F.
Ma la sorpresa più grande arrivaun progetto lanciato congiuntamente da Francia, Italia e Spagna nel quadro della PESCO, il programma europeo di cooperazione strutturata permanente, destinato a progettare un sistema di attacco elettronico aviotrasportato (Airborne Electronic Attack System o EAE in inglese), per equipaggiare gli aerei delle forze armate dei 3 paesi, così come quelli di altre forze europee. Anche Germania e Svezia sono parti interessate al programma. È previsto un contratto per 2020, e sarà la spagnola Indra, designata anche dalla Spagna come referente a livello del programma SCAF, a guidare il programma, con l'italiana Electronicca, la tedesca Hensoldt, la francese Thales e la svedese Saab. Questo programma va oltre le ambizioni delle due iniziative precedenti, poiché prevede lo sviluppo non solo di uno strumento, ma una base di know-how e la cooperazione tecnologica su scala europea, per tutti gli aspetti della guerra elettronica, comprese le dimensioni Cyberspazio. Vediamo anche che riunisce i paesi aderenti al programma SCAFF così come il programma Tempest, e può quindi, idealmente, costituire una base collaborativa per riunire i due programmi europei.
Notiamo anche che la Germania, e in particolare lo specialista in elettronica per la difesa Hensoldt, partecipa a due di questi 3 programmi, suggerendo che Berlino ha poca intenzione diabbandonare il Typhoon a beneficio dell'F18 Super Hornet per sostituire il suo Tornado. In ogni caso, non possiamo che essere soddisfatti nel vedere che, finalmente, gli europei appaiono considerare seriamente questi problemi di guerra elettronica. Resta il fatto che, al di là della progettazione puramente tecnologica delle attrezzature, ci vorranno molti anni prima di poter mettere a punto apparecchiature veramente efficaci, il tempo, in particolare, per registrare e analizzare i datiinsieme di segnali con cui questa apparecchiatura può essere confrontata. Come spesso si dice, bastano pochi anni perché un esercito perda una capacità operativa, mentre spesso ci vuole più di un decennio per acquisirla, o acquisirla nuovamente….