Gli Stati Uniti offriranno l’F35 ai paesi del Medio Oriente?

In ogni caso, questo è ciò che possiamo dedurre apprendendo dalla Lockheed-Martin e dall'aeronautica americana l'F35A e l'F22 parteciperanno entrambi alla prossima edizione del Dubai Air Show, che si terrà dal 17 al 21 novembre negli Emirati Arabi Uniti. Va detto che il mercato potenziale rappresentato dalle monarchie del Golfo è molto importante, con in particolare la sostituzione dei Mirage 2000-9 e degli F16 delle forze aeree emiratine, e la potenziale sostituzione degli F15 delle forze saudite, per citare solo le richieste più urgenti. Ma di fronte all’opportunità di acquisire il caccia americano di quinta generazione, è possibile che queste stesse monarchie sunnite, sempre più vicine allo scontro con l’Iran, ma anche in tensione con i Fratelli Musulmani in posizione di forza in Turchia e Qatar, cerchino espandere il proprio potenziale militare aereo, come già stanno facendo per quanto riguarda il potenziale terrestre e soprattutto navale.

Ciò susciterà invece qualche preoccupazione da parte europea, mentre la Francia spera, è vero con sempre meno convinzione, di porre il Rafale negli Emirati Arabi Uniti per diversi anni, e che il Typhoon Fino a poco tempo fa i Gripen europei e svedesi erano ancora alla ricerca di nuove opportunità. Anche la Russia, pur un tempo molto attiva in questa regione, sembra arrendersi, non portando al Dubai Air Show né i Su57, né tanto meno i Mig35 e i Su35 (il che, del resto, sembra accreditare l'andamento delle trattative con la Turchia per quanto riguarda quest'ultimo dispositivo). D’altro canto Mosca sembra decisa ad approfondire il riavvicinamento con il Cairo iniziato qualche anno fa, mentre si sono appena concluse le manovre congiunte in Egitto, e il ministro della Difesa russo si recherà lì per approfondire gli ambiti di cooperazione tra gli eserciti dei due Paesi.

m2000 9 Notizie sulla difesa degli Emirati Arabi Uniti | Alleanze militari | Arabia Saudita
La Francia sta negoziando da diversi anni con gli Emirati Arabi Uniti per sostituire la flotta Mirage 2000-9 con Rafale. L’arrivo prematuro dell’F35A rischia di interrompere questi negoziati.

Resta da vedere quale sia la posizione di Gerusalemme su questo argomento. In effetti, se Washington aveva inizialmente rifiutato ai paesi del Golfo l'acquisizione di F35, era soprattutto per soddisfare le esigenze di sicurezza di Israele, anch'esso uno dei principali clienti del programma. Questo cambiamento di atteggiamento lascia quindi perplessi, sapendo che difficilmente lo Stato ebraico ha cambiato posizione sull’argomento. Ciò apre diverse ipotesi:

  • Potrebbe trattarsi di una presentazione di comunicazione puramente politica, senza alcuna vera intenzione di vendita, per tenere lontani gli alleati sunniti dalle offerte russe.
  • Potrebbe, al contrario, trattarsi di una manovra per cercare di ostacolare un riavvicinamento già in corso tra alcune monarchie del Golfo e la Russia o la Cina, per acquisire effettivamente aerei da combattimento o sistemi strategici.
  • Ciò, infine, potrebbe significare che il vantaggio tecnologico dell’F35, e in particolare la sua azione stealth, non rappresenti più un vantaggio ritenuto decisivo per Washington, e che il possesso di tale ordigno non possa, quindi, in alcun modo minacciare Israele.

Bisognerà osservare le reazioni ufficiali e ufficiose dei leader arabi, così come di quelli israeliani e americani, per sapere quale (o quale) di queste ipotesi sembrerà la più probabile. Sfortunatamente, nessuno di essi offre prospettive incoraggianti per gli europei.

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