Il programma Airbus DS LOUT stravolge l'equilibrio industriale europeo

Airbus Defence & Space ha tradizionalmente avuto l'immagine di un attore secondario nel campo della progettazione di aerei da combattimento e sistemi aerei armati, non avendo mai portato avanti fino ad ora un programma di questo tipo in completa autonomia. Di fronte alla francese Dassault Aviation e ai suoi Rafales e Mirage, o dall'inglese BAe e i suoi Harrier o Buccaneers, la collaborazione di Airbus DS e dei suoi componenti nei programmi Typhoon e Tornado appariva, infatti, sullo sfondo. E questa gerarchia si è fatta sentire a livello del programma FCAS, la cui progettazione dell'NGF (Next Generation Fighter), il nuovo velivolo cuore del sistema, è stata affidata a Dassault Aviation, mentre il sistema dei sistemi è stato affidato all'europeo industriale dal forte accento germanico. Infatti, la presentazione del nuovo dimostratore LOUT for Low Observable UAV Testbed, come indica il suo nome un dimostratore di tecnologie stealth applicate ad un drone, non solo ha sorpreso l’ecosistema aeronautico della difesa europea, ma può, potenzialmente, evolvere in modo significativo le linee di forza che è alla base di questo stesso ecosistema.

Il primo punto chiave di LOUT è la sua riservatezza. In effetti, il programma, iniziato nel 2007, è rimasto fuori dall'ambito mediatico per quasi 12 anni, come i programmi della famosa Skunk Work della Lockheed, che aveva progettato, tra gli altri, gli aerei U2, SR71 e F117. Questo collegamento è stato menzionato, senza essere confermato, anche da Mario Hertzog, responsabile del programma FCAS presso Airbus DS, durante la presentazione del nuovo drone. In ogni caso, l'azienda aeronautica europea ha dimostrato di essere anch'essa in grado di portare avanti programmi complessi e riservati in completa autonomia.

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