Il sistema di difesa antiaerea 9K317M Buk-M3, identificato dalla NATO come vichingo, è l'ultima evoluzione del sistema Buk entrato in servizio nel 1979 per sostituire il SA-6 Tafano che si dimostrò molto efficace, in particolare durante la guerra dello Yom Kippur nel 1973. Questo nuovo sistema, capace di tracciare e intercettare contemporaneamente 36 bersagli entro un raggio di 70 km e ad un'altitudine massima di 35 km, e destinato a garantire la protezione a livello divisionale delle forze russe, o per rafforzare le difese di siti sensibili, come posti di comando, centri di comunicazione, basi logistiche.
Le Buk-M3 rappresenta lo strato intermedio della difesa antiaerea complessiva della Russia, posizione con cui condivide il nuovo S350. Interviene tra i sistemi di difesa d'area specializzati in intercettazione a media ed alta quota e a lunghissimo raggio, come il S400 et il futuro S500e sistemi di difesa a corto raggio, come i sistemi M2 discreto e SOSSN, che accompagnano le unità in contatto, la cui portata rimane inferiore a 20 km.
Secondo il produttore Rosoboronexport, il nuovo missile 9R31M sarebbe in grado di intercettare qualsiasi bersaglio che si muova tra 15 m e 35 km di altitudine, ad una velocità fino a 3000 m/s, compresi quindi i missili balistici con una gittata inferiore a 200 km, come le munizioni ATACMI MGM-140 che equipaggiano i lanciarazzi multipli americani, o anche i missili da crociera occidentali JASSM, Tomahawk o MdCN. Sempre secondo il produttore, la PK (kill percent), che indica le probabilità di distruggere un bersaglio, sarebbe pari al 95% contro gli aerei, al 70% contro i missili balistici e all'80% contro i missili cruise.
I I sistemi Buk-M3 sostituiscono Buk-M1 e M2 gradualmente nei battaglioni e nelle brigate antiaeree delle forze armate russe dal 2016. Oggi almeno 5 brigate sono state trasformate nel nuovo sistema.