Mosca apre le porte tecnologiche a Pechino

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Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato alla conferenza annuale del Valdai Discussion Club che la Russia aiuterebbe la Cina a progettare un sistema di sorveglianza missilistica anti-strategica, un'area in cui gli ingegneri russi hanno una notevole esperienza. Questo annuncio apre però numerose implicazioni nel campo della cooperazione tecnologica tra Russia e Cina, dato che Mosca si è sempre rifiutata, fino ad ora, di trasferire a Pechino tecnologie sensibili, come quelle legate alla Difesa Antimissile.

Dal 1971, la Russia dispone di un sistema antimissile balistico che protegge le principali città del paese, come Mosca e San Pietroburgo, dagli attacchi di missili balistici a medio o medio raggio. Il sistema A-35 inizialmente schierato è stato sostituito negli anni '90 dal sistema A-135. È in fase di dispiegamento un nuovo sistema, l'A-235, che sarà in grado di intercettare obiettivi a più di 1.500 km di distanza, a un'altitudine di 800 km e a una velocità superiore a Mach 20. Sarà montato a spalla, a corto raggio (in il senso balistico) dal sistema S-500 che entrerà in servizio il prossimo anno. Oltre alla tecnologia missilistica, i sistemi A-135 e A-235 si basano su un radar antibalistico specializzato, il Don-2N, che ha continuato ad essere modernizzato dagli anni '70.

Radar antibalistico DON 2N Alleanze militari | Analisi della difesa | Cooperazione tecnologica internazionale Difesa
L'imponente struttura del radar DON-2N vicino a Mosca

Il Don-2N è un sistema radar PESA UHF composto da 4 lati trapezoidali lunghi 130 metri e alti 33 metri, che offre sorveglianza a 360° su 2000 km. Si trova vicino a Mosca e il suo sistema informativo è controllato da un supercomputer Elbrus di fabbricazione russa. È questa tecnologia che, a quanto pare, sarà condivisa con la Cina, ed è chiaro quanto sia fondamentale per Mosca. Perché avendo una visione approfondita del sistema antimissile che protegge Mosca, San Pietroburgo o Irkutsk, la Cina potrebbe benissimo sviluppare tecnologie per eluderla.

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Questa dichiarazione è la conseguenza diretta del nuovo accordo di cooperazione in materia di difesa firmato tra i due paesi quest’estate, un accordo che amplia significativamente, nel suo contenuto, la portata di questa cooperazione che, fino ad ora, era limitata agli scambi e alle esportazioni di sistemi d’arma. D'ora in poi, oltre ad una cooperazione tecnologica molto rafforzata, le forze russe e cinesi effettueranno regolarmente esercitazioni bilaterali o multilaterali, come è avvenuto durante l'esercitazione Tzcentr 2019, o durante il raid strategico effettuato congiuntamente dai Tu-95 russi e H-6 cinesi nel Mar Cinese e in giro per il Giappone due mesi fa.

Silos A135 Alleanze militari | Analisi della difesa | Cooperazione tecnologica internazionale Difesa
I silos missilistici antibalistici del sistema A-135 che oggi proteggono Mosca

Questa collaborazione rafforzata può rapidamente rivelarsi problematico per l’Occidente e per l’Europa. Infatti, oggi, i due paesi hanno sviluppato competenze di alto livello in alcune aree, ma registrano fallimenti critici in altre, lasciando un margine tecnologico confortevole all’Occidente per compensare il divario digitale in termini di forza grazie al suo progresso tecnologico omogeneo. Tuttavia, se la Cina, con le sue capacità in termini di tecnologia digitale e la sua potenza industriale ed economica, dovesse collaborare strettamente con la Russia, che dispone di un know-how unico nel campo dei motori aeronautici, delle armature e dei missili, e di importanti riserve di materie prime, il potenziale tecnologico ma anche il vantaggio economico dell’Occidente potrebbe svanire rapidamente, lasciando spazio solo ad un equilibrio numerico di potere sfavorevole….

Sembra ormai urgente che gli europei trovino una posizione che consenta loro di rinnovare un dialogo costruttivo con Mosca, purché la popolazione russa continui a percepirsi più europea che asiatica, così da ridefinire un contratto di intesa e collaborazione con la Russia. Altrimenti, il ritorno all’opposizione in blocco sembra prendere forma rapidamente. Questo nuovo atteggiamento può essere raggiunto solo attraverso un significativo rafforzamento delle capacità di difesa dei paesi europei, condizione essenziale per riprendere un dialogo costruttivo con il Cremlino senza interferenze da parte di Washington, dando a quest’ultimo l’opportunità di concentrare le proprie risorse per contenere la Cina. energia. Piuttosto che chiedersi come risolvere l’equazione del doppio fronte, forse sarebbe meglio studiare quella che consentirebbe alla Russia di tornare in Europa?

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