Il drone da combattimento russo Okhotnik-B entrerà in servizio nel 2024

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Secondo un articolo pubblicato da il sito Izvestia.ru, il Ministero della Difesa russo ha annunciato che le prime unità equipaggiate con il drone S70 Okhotnik-B saranno operative dal 2024 e saranno schierate principalmente nelle regioni militari occidentali (di fronte alla NATO) e settentrionali (di fronte al Caucaso). Sembra inoltre che lo Stato maggiore dell'aeronautica russa stia valutando la possibilità di sostituire la sua componente di "caccia leggero", attualmente equipaggiata con quasi 200 MiG-29, con questo drone da combattimento, destinato a diventare un elemento essenziale del sistema offensivo dell'aeronautica russa.

Infatti, se l’articolo specifica, non a caso, che l’Okhotnik era destinato ad intervenire direttamente contro le difese antiaeree e in profondità nel sistema nemico utilizzando missili da crociera e bombe guidate, indica anche, e cosa più sorprendente, che sarà impegnato anche contro l’aviazione, dato che il drone è in grado, e questa è una novità, di trasportare e schierare missili aria-aria. Secondo le informazioni trasmesse dalla Russia, e non verificate, il drone da combattimento S-70 Okhotnik B, che pesa quasi 20 tonnellate al decollo, avrebbe una portata molto ampia di 3000 km e potrebbe trasportare quasi 4 tonnellate di armi diverse nei suoi 2 regge, a velocità transonica. Non sappiamo però di quali sensori avrà bisogno per portare a termine tutte queste missioni, e in particolare gli scontri aria-aria in questione.

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Il MiG-29 svolge ancora numerose missioni nell'aeronautica russa.

Bisognerà quindi attendere l'evoluzione del programma per dedurre le missioni che verranno assegnate all'Okhotnik e la sua capacità di sostituire efficacemente il MiG-29 che, ancora oggi, fornisce numerosi servizi alle forze aeree russe. Tuttavia, queste affermazioni non sono di buon auspicio per il MiG-35, che il produttore spera ancora di vedere selezionato per sostituire i MiG-29 che stanno raggiungendo il limite del loro potenziale. Ma sembra che le forze aeree russe stiano gradualmente, ma definitivamente, abbandonando questa nozione di caccia leggero, in modo però del tutto logico, considerando l'immensità del territorio russo e le missioni richiedenti una crescente autonomia che gli vengono affidate.

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