Nuove foto apparse su Twitter mostrano che lo stato di avanzamento della prima portaelicotteri d'assalto cinese Type 075 suggerisce un lancio nei prossimi mesi, entro la fine del 2019. Costruita dai cantieri Hudong -Zhonghua, vicino a Shanghai, la prima Type 075 dovrebbe entrare in servizio con le forze navali cinesi all'inizio del 2021, e le sue due navi gemelle, anch'esse in costruzione, tra il 2022 e il 2024. Con ogni probabilità, tra i 6 e i 9 esemplari equipaggeranno La flotta di Pechino entro il 2030.
La LHD Type 075 è una nave molto imponente, dal peso stimato tra le 35.000 e le 40.000 tonnellate, per una lunghezza di 250 m. Sarà in grado di trasportare una trentina di elicotteri di tutti i tipi, nonché 4 hovercraft d'assalto Tipo 726, per far atterrare l'equivalente di un battaglione e il suo equipaggiamento mobile. Questa nave fa parte del rafforzamento delle capacità di proiezione dell'Esercito Popolare di Liberazione, e in particolare dell'aumento da 2 a 7 brigate di "Marines", il cui numero aumenta da 10.000 a 40.000 uomini. Saranno supportati dalle 8 navi d'assalto Tipo 071, 6 delle quali sono in servizio oggi, del peso di 21.000 tonnellate e in grado di sbarcare 2 compagnie marittime, o 500 uomini, utilizzando hovercraft o mezzi da sbarco Tipo 726. Nel 2030, infatti, la Marina cinese disporrà di una capacità di proiezione aeronavale e di assalto sostanzialmente paragonabile a quella del Corpo dei Marines americano, anche se, per il momento, non ha né il know-how né le attrezzature per mettersi in gioco condizioni di parità con le forze americane.
L'entrata in servizio del Tipo 075 rafforzerà senza dubbio le capacità complessive di proiezione delle forze dell'Esercito popolare di liberazione, ma non porterà ad un sostanziale aumento delle minacce per Taiwan. Infatti, anche con 9 Type 075, il PLA avrà una capacità di proiezione di soli 40.000 uomini durante una prima ondata di assalto, di cui 15.000 aviotrasportati, un numero insufficiente per effettuare un assalto frontale alle spiagge di Taiwan, che conta 275.000 militari attivi e quasi 3 milioni di riservisti. D’altro canto, consentirebbero a Pechino di impadronirsi rapidamente di un numero significativo di isole che circondano Formosa, come le isole Ishigaki appartenenti al Giappone a nord-est, o l’isola Basco appartenente alle Filippine meridionali, in modo da continuare una cortina difensiva per l’attuazione di un blocco navale e aereo dell’isola secessionista, riducendo così le capacità di reazione e di disturbo della Marina americana e dei suoi alleati. L’esperienza acquisita nella militarizzazione delle isole e degli atolli nel Mar Cinese sarà, in quanto tale, ampiamente utilizzata dallo Stato Maggiore cinese per rafforzare rapidamente le capacità difensive e di negazione dell’accesso di queste isole.
Un’ipotesi che non va certo trascurata, vista la determinazione di Pechino, e del presidente Xi Jinping, nel riportare Taiwan sotto il suo dominio.