Nuovo drone MQ-9 Reaper sparato in Yemen

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secondo il portavoce della ribellione Houthi nello Yemen, Yahia Sarie, la difesa antiaerea del movimento ribelle avrebbe abbattuto un nuovo drone MQ-9 Reaper, appartenente alle forze saudite o ai loro alleati, nella notte del 20 agosto 2019, nella provincia di Dhamar. L'aereo sarebbe stato abbattuto da un "nuovo missile antiaereo che sarà presto presentato al pubblico", secondo le sue dichiarazioni. Anche se molto probabilmente dovremmo aspettarci di vedere un solo SA-6 sovietico durante questa ipotetica presentazione futura, resta il fatto che il numero di droni MALE abbattuti nella zona sta iniziando a salire oltre ogni ragionevolezza, per dispositivi il cui prezzo spesso supera i 10 milioni di dollari.

Questo è infatti il ​​quinto drone MALE abbattuto dall'inizio dell'anno in Medio Oriente, e il 35° Reaper distrutto da quando è entrato in servizio nel 2009, un tasso di abbandono di oltre il 15% in soli 10 anni. Al di là della questione della vulnerabilità dei droni come MALE in un moderno ambiente di combattimento, come avevamo già affrontato nell’articolo “ I droni MALE sono diventati troppo vulnerabili?", è necessario tenere conto degli sconvolgimenti in corso nei teatri cosiddetti "a bassa o media intensità", che vedono l'arrivo di equipaggiamenti sempre più pesanti, in particolare sistemi antiaerei che vanno oltre i tradizionali SA-7 ripresi da vecchi ceppi dell'epoca sovietica.

Infatti, la radicalizzazione delle tensioni nel mondo, in particolare tra Stati Uniti, Russia, Cina e Iran, favorisce la consegna, più o meno discreta, di sistemi d’arma molto più efficienti alle forze presenti nei conflitti secondari. Diversi esempi recenti evidenziano questa tendenza:

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  • nello Yemen, i ribelli Houthi utilizzano sistemi sempre più avanzati forniti dall’Iran, in particolare missili balistici e droni, sfruttando l’esperienza delle Guardie Rivoluzionarie in questo settore. Impiegano anche sistemi antiaerei riabilitati, sempre con l’aiuto delle forze iraniane.
  • Nel Donbass, le forze ribelli hanno ricevuto un sostegno molto significativo, in uomini e mezzi, dalla Russia, in particolare i sistemi antiaerei hanno messo a terra l'aeronautica ucraina, incapace di operare sopra la zona senza essere immediatamente ingaggiata dai sistemi antiaerei russi .
  • In Libia, dove ogni campo riceve attrezzature pesanti dai rispettivi sostenitori, ciascuno dei belligeranti è dotato di sistemi antiaerei e persino di aerei da combattimento operativi.
SyAAF Su 24 abbattuto Defense News | Conflitto siriano | Conflitto nello Yemen
Su-24 dell'aeronautica siriana abbattuto dal missile delle forze siriane libere

Sembra che con la radicalizzazione delle posizioni delle maggiori nazioni geopolitiche sulla scena internazionale, sia destinata a scomparire l’era dei conflitti a bassa intensità in cui le forze aeree avevano completa libertà di manovra sopra il teatro, e con essa quella dei dispositivi mancanza di sistemi difensivi sufficienti per operare in un ambiente contestato. Anche in questo caso, i recenti scontri, sia in Ucraina che in Siria, mostrano che aerei “datati” come il Mig-29, il Su-22, l’F4 Phantom, il Su-25 o il Su-24 non modernizzati, vengono immediatamente ingaggiati e distrutti dalle forze avversarie. difese antiaeree non appena entrano nello spazio conteso.

Una realtà di cui purtroppo non si è veramente tenuto conto nelle decisioni di bilancio relative all’ammodernamento dei 55 Mirage 2000D dell’Aeronautica Militare in corso, che rischiano di essere rapidamente limitati nel loro schieramento nei teatri più sicuri”.

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