L'Esercito popolare di liberazione (PLA) ha pubblicato un video che mostra i soldati cinesi che partecipano a un'esercitazione antisommossa a Hong Kong. La pubblicazione coincide con la dichiarazione del generale Chen Daoxiang, comandante della guarnigione dell'EPL a Hong Kong, che ha definito le proteste “assolutamente intollerabili”.
Ricordiamo che Hong Kong sta attraversando una delle crisi politiche più gravi della sua storia otto fine settimana consecutivi di massicce proteste. Inizialmente queste manifestazioni avevano lo scopo di opporsi alla modifica della legge sull’estradizione da parte del governo di Hong Kong, ora le richieste si sono spinte fino a chiedere dimissioni del capo dell’esecutivo di Hong Kong, Carrie Lam e più in generale per preservare la democrazia.
Si noti che questo annuncio arriva una settimana dopo che il 74° Gruppo d'armate del PLA ha rivelato sul suo account Weibo che diverse brigate sotto il suo comando hanno iniziato l'addestramento a Zhanjiang, una città situata a 320 km a sud-ovest della costa del Guangdong, la provincia meridionale cinese al confine con Hong Kong.
Il governo centrale lancia quindi un chiaro segnale ai manifestanti: “Tutte le conseguenze sono a tuo rischio e pericolo” (后果自负) – per usare le parole dei soldati che si addestrano nell’esercitazione antisommossa – ma sorge una domanda: può la Repubblica popolare cinese inviare l'EPL per fermare queste proteste?
Punto legale: L’articolo 14 della Legge fondamentale della Regione amministrativa speciale di Hong Kong – la vera costituzione locale – prevede che il governo di Hong Kong possa richiedere al governo centrale l’assistenza da parte Guarnigione dell'EPL di Hong Kong per mantenimento dell'ordine pubblico e soccorso in caso di calamità. Carrie Lam potrebbe quindi chiedere legalmente alla guarnigione dell'EPL di intervenire per motivi di mantenimento dell'ordine pubblico.
Tuttavia, Hu Xijin, redattore capo del Global Times, gestito dallo stato, analizza questo aspetto Pechino non sarebbe in grado di gestire efficacemente la città, anche se il PLA non avrebbe difficoltà a isolare i manifestanti più veementi. Inoltre, lo avverte il PCC non ha la stessa presa sull’ex colonia britannica che ha sulle altre regioni : “Dovremmo istituire una sezione del partito in ogni distretto e comunità di Hong Kong [dopo un’ipotetica acquisizione del PLA]? » ha scritto sul suo account Weibo. Un simile intervento alimenterebbe le richieste dell’opposizione, che avrebbe tutti i mezzi per resistere e seminare problemi.
Inoltre, sarebbero forti le critiche dei Paesi occidentali nei confronti di Pechino: da un lato, per aver distrutto la sua “ Un Paese, due sistemi ", d'altra parte, per ilaspetto repressivo di questo intervento. Ricordiamo che dopo la repressione delle manifestazioni di piazza Tienanmen la Comunità europea ha messo in atto un embargo sulle armi contro la Cina, embargo sostenuto da Stati Uniti e Giappone.
In definitiva, la grande incertezza e il costo politico di un intervento del PLA a Hong Kong sarebbero sostanziali. Le potenziali conseguenze di un intervento costituirebbero per il governo centrale di Xi Jinping un rischio significativo per la stabilità del Paese.
Clemente Guery
Specialista in politica estera e questioni di sicurezza della Repubblica popolare cinese.