Mercoledì 11 dicembre 2024

Il presidente di Thales si batte per un riavvicinamento tra SCAF e Tempest

In un’intervista rilasciata a “ La nuova fabbrica”, Patrick Caine, il presidente del gruppo francese di elettronica Thales, ritiene che i programmi franco-tedeschi SCAF e il programma britannico Tempest trarrebbero vantaggio da un riavvicinamento, per evitare di ricreare una situazione paragonabile a quella che ha dato origine al Rafale e Typhoon anni 30 fa.

Questa intervista, che suona come un appello alla ragione all'attenzione dei leader europei, fa seguito all'annuncio della partnership tra Thales e la britannica Aeralis per lo sviluppo del sistema di addestramento e simulazione annesso al programma britannico Tempest. Soprattutto Thales, il cui DNA tende più alla Gran Bretagna che alla Germania, appare spesso come il grande perdente francese nel programma SCAF, sull'altare della condivisione industriale a vantaggio dell'Airbus DS.

Tuttavia, la richiesta di razionalizzazione dei programmi europei, se potesse favorire Thales in alcuni ambiti, rischierebbe di creare un problema di esclusione ancor più grave dello SCAF. Infatti, mentre il programma franco-tedesco (e spagnolo) garantisce la sostenibilità del know-how di Dassault Aviation e Safran, un programma che integri Gran Bretagna e Svezia richiederebbe una condivisione difficile da accettare per Dassault nel campo della progettazione di aeromobili con BAe e Saab, molto efficienti anche in questo ambito, e Safran nel campo dei motori con Rolls-Royce, suo concorrente di lunga data.

F 35 con Tempest Germania | Analisi della difesa | Aerei da caccia
Fianco a fianco, il modello del Tempest, l'F-35 Lightning II e un Typhoon

Infatti, a perimetro costante, l’avvicinamento dei programmi europei rischierebbe, al contrario, di indebolire i BITD di ciascun Paese partecipante, richiedendo troppa cooperazione. Poiché SCAF/Tempest è l’unico programma pianificato per diversi decenni in Europa, sarà impossibile per queste aziende mantenere il know-how duramente guadagnato se non verranno selezionate per guidare quest’area nel programma.

In effetti, come già accennato, l’unico mezzo che consentirebbe un riavvicinamento europeo attorno ad un programma di aerei da combattimento, sarebbe quello di passare ad un livello più elevato di sviluppo e pianificazione: Programma del programma. I paesi europei si impegnerebbero, in questo modello, a sviluppare non un sistema di combattimento, ma diversi sistemi creando una gamma di sistemi che soddisfino tutte le esigenze europee, con una pianificazione più adatta alla realtà geostrategica, aumentando le opportunità di attività commerciali nel rispetto di un quadro finanziario non superiore a quello di due programmi europei concorrenti.

Più semplicemente si tratterebbe di sviluppare una gamma di velivoli, un monomotore leggero nel segmento Mirage2000/F16/Gripen, un bimotore versatile nella gamma Rafale/F18/Typhoone un dispositivo pesante, potenzialmente ipersonico, nella nicchia F22/Su57/J20, in un approccio di progressività tecnologica che consente una piastrellatura degli sviluppi. Per essere efficace, sarebbe rilevante integrare droni e altri effettori remoti in questo programma, con approcci più globali e calendari dedicati.

Modello JHXX Germania | Analisi della difesa | Aerei da caccia
Modello sostitutivo di quinta generazione del cinese JH-5. Diverse osservazioni sembrano attestare che il dispositivo sia già in fase di test di volo.

Questo approccio consentirebbe di sviluppare una vera e propria gamma di dispositivi che permetterebbero di allontanarsi dalla dottrina del dispositivo “superversatile” e creerebbe una rotazione tecnologica paragonabile a quelle previste dalle superpotenze tecnologiche, gli Stati Uniti ( che sta già lavorando sostituendo l'F22 e il Super Hornet), e la Cina, che dovrebbe presentare a breve il suo 3° velivolo di 5a generazione, destinato a sostituire l'aereo d'attacco JH-7. Moltiplicando i programmi in un programma globale, in una visione globale a lungo termine a livello europeo, sarà possibile anche promuovere il consolidamento industriale europeo in un approccio ragionato e vantaggioso sia per l’occupazione che per l’efficienza degli investimenti nella Difesa.

Se Thales vuole davvero incoraggiare i decisori politici ad avere una visione più efficace ed europea dei programmi SCAF e Tempest, sarebbe preferibile proporre un modello argomentato basato su questo approccio, soprattutto perché, come detto in precedenza, lo sviluppo di una serie di dispositivi e droni in un unico programma europeo non supererebbe, dal punto di vista delle finanze pubbliche, la somma delle dotazioni destinate allo SCAF e al Tempest.

Non c’è dubbio che Thales sarebbe nella posizione migliore per sostenere e realizzare un simile progetto!

pubblicità

royalties : È vietata la riproduzione, anche parziale, del presente articolo, salvo il titolo e le parti dell'articolo scritte in corsivo, se non nell'ambito di accordi di tutela del diritto d'autore affidati alla CFC, e se non espressamente concordato da Meta-defense.fr. Meta-defense.fr si riserva il diritto di utilizzare tutte le opzioni a sua disposizione per far valere i propri diritti. 

Per ulteriori

SOCIAL NETWORKS

Ultimi articoli