La Marina Militare Italiana ha rilasciato la nuova versione del il suo piano strategico per il periodo 2019-2034e presentare le grandi ambizioni del paese in termini di marina. Infatti, se fin dagli anni Cinquanta la Marina Militare italiana è sempre stata vicina come formato alla Marina Nazionale, nei prossimi anni supererà ampiamente quest'ultima, e quelle in quasi tutti i settori.
Pertanto, se la portaerei Cavour resterà l'unità maggiore delle forze navali italiane, sarà supportata da 4 navi anfibie tra cui la guida a sinistra Trieste, in grado di operare anche con velivoli ad ala fissa F35B. Oltre ai due cacciatorpediniere di tipo Horizon, due nuovi cacciatorpediniere della nuova classe DDX rafforzeranno le sue capacità di difesa antiaerea. Alle 10 fregate FREMM si uniranno 7 fregate PPA attualmente in costruzione e 8 corvette del programma European Patrol Corvettes.
La flotta sottomarina sarà composta dai 4 sottomarini Type 212A già in servizio, e da 4 nuove unità Type 212NFS modernizzate recentemente acquisite, e la cui costruzione inizierà presto nei cantieri italiani. Inoltre ne avrà 3 Autocisterne di rifornimento del vulcano, 12 cacciamine di nuova generazione (8) e due navi di intelligence elettronica inclusa una nuova unità.
Per quanto riguarda le forze dell'aviazione navale, i 15 F35B attualmente in costruzione saranno supportati da 30 elicotteri pesanti AW-101 Merlin ed elicotteri tilt-rotor di nuova generazione, 56 elicotteri medi ASM di cui 46 S90 e 10 NH90, e 12 elicotteri leggeri. Il pattugliamento marittimo sarà composto da 9 velivoli (probabilmente P8 Poseidon) e 16 droni di sorveglianza navale.
Queste ambizioni rivelate richiedono due osservazioni preoccupanti:
- La Marina Militare Italiana, la cui zona d’azione effettiva è situata nel Mediterraneo, e che deve proteggere una ZEE di 500.000 km2, disporrà di mezzi nettamente superiori e più moderni rispetto alla Marina Nazionale, presente su 2 fronti (Mediterraneo, Atlantico), dovendo proteggere 11 milioni di km2 di ZEE e responsabile di garantire l'efficacia dell'unica forza deterrente dell'Unione europea.
- 2 edifici (forse 5) in grado di utilizzare gli F35B contro il PAN Charles de Gaulle
- 4 cacciatorpediniere antiaerei contro 2 Horizons + 2 FREMM AA con prestazioni limitate (radar Herakles, 32 VLS)
- 10 FREMM contro 6
- 7 PPA contro 5 FDI Belharra, ovvero 21 navi di prim'ordine per l'Italia e 1 per la Marina Militare Nazionale
- 8 Corvette previste, nessuna in Francia.
- 8 sottomarini d'attacco AIP contro 6 SNA francesi, sicuramente più efficienti
- 12 cacciatori di mine di cui 8 di nuova generazione, 8 tripartiti in Francia, nessun piano fisso per la prossima generazione.
- I cantieri italiani avranno un programma particolarmente intenso nei prossimi 15 anni, con la costruzione di 3 navi anfibie, 2 nuovi cacciatorpediniere, 5 PPA, 8 corvette, 4 sottomarini e 8 cacciamine. Nello stesso periodo, i cantieri francesi costruiranno 5 FDI, 4,5 SNA, inizieranno la costruzione del prossimo SSBN e probabilmente 6 corvette per sostituire le 6 fregate di sorveglianza. Cioè circa 120.000 tonnellate da costruire sul versante italiano, di cui 105.000 di superficie, contro le 70.000 della parte francese, con sole 40.000 tonnellate di superficie.
Inoltre, con un piano di carico di lavoro di 15 anni, la Marina Militare italiana ora ha una visibilità di cui la Marina Militare Nazionale sarebbe felice.
Alla luce di queste cifre comprendiamo meglio l'immenso divario che esiste tra i bisogni reali della Marina francese oggi e le risorse che le vengono effettivamente assegnate. La perdita della sovranità francese si svolgerà innanzitutto sui mari e sui suoi territori d'oltremare, che non dispongono di un'efficace capacità di protezione di fronte a marine sempre più attrezzate e addestrate al servizio di nazioni sempre più esigenti...