Il presidente Vladimir Putin ha annunciato che intende stabilirsi una nuova politica intesa a sostenere le esportazioni di attrezzature per la Difesa, con l'obiettivo di contrastare le sanzioni e le minacce attuate da altri attori contro le attrezzature russe. Secondo lui la Russia deve assolutamente mantenere la sua posizione dominante in questo mercato, facendo appello a nuove partnership diplomatiche, economiche, tecnologiche e finanziarie con i clienti di questo settore.
Questo annuncio fa parte di una rinnovata pressione da parte di Washington per cercare di scoraggiare i clienti dell’industria della difesa russa dal mantenere le loro collaborazioni, in particolare in India, ma anche in Egitto, Iraq e, ovviamente, Turchia. Grazie alla legislazione CAATSA, Washington è ora in grado di minacciare ritorsioni economiche contro chiunque acquisti attrezzature di difesa russe. Con la supremazia del dollaro americano nel commercio internazionale, queste minacce possono rivelarsi particolarmente efficaci, anche se diversi paesi sembrano preferire il negoziato con Washington piuttosto che lo scontro.
Resta il fatto che le posizioni americane cominciano a rivelarsi più problematiche che produttive. Così, durante un forum che ha riunito rappresentanti delle autorità politiche e degli industriali della difesa a Islamabad questo fine settimana, molti di questi relatori hanno attaccato violentemente le posizioni americane. Pertanto, secondo i rappresentanti indiani presenti, gli avvertimenti rivolti all'India riguardo all'acquisizione dei sistemi S400 minacciano il principio di non allineamento, che è stato uno dei principi fondanti del Paese fin dall'indipendenza indiana.
Va notato che, nonostante le minacce americane, l’industria della difesa russa non ha mai esportato così tanto dalla fine dell’Unione Sovietica. Nel 2018, più di 15 miliardi di dollari di equipaggiamenti di difesa russi hanno trovato acquirenti sulla scena internazionale, e questa cifra ha già superato i 7 miliardi di dollari nel 2019. La flessibilità dimostrata dalla Russia in termini di esportazioni, come trasferimenti di tecnologia o successivi controlli di sistema, contrasta nettamente con la Onnipresenza americana che accompagna tutti gli aspetti di un contratto di difesa statunitense.
