Si tratta di informazioni che faranno sicuramente piacere alle varie società del BITD francese, attualmente bloccato dall'embargo tedesco su sistemi e sottosistemi d'arma, nei confronti dei paesi che partecipano all'intervento militare dell'alleanza sunnita nello Yemen. Secondo un rapporto del Ministero federale dell’Economia, infatti, le aziende tedesche della difesa hanno ricevuto autorizzazioni di esportazione verso questi paesi per un importo di quasi 1 miliardo di euro, solo per il periodo dal 1° gennaio al 1° giugno 2019.
Tra questi paesi, l’Egitto è in testa con 900 milioni di dollari di licenze, grazie in particolare alla vendita di due corvette Meko200, seguito dagli Emirati Arabi Uniti per 30 miliardi di dollari, così come dall’Arabia Saudita, che avrebbe firmato due licenze contratti di armamento con Berlino durante il periodo. Inoltre, secondo quanto riferito, sarebbero in corso trattative con Riad per l'acquisto di camion militari costruiti dalla Rheinmetall per un importo di 136 milioni di euro. Queste cifre non tengono conto delle filiali dei gruppi di difesa tedeschi, in particolare in Sud Africa, che esportano anche attrezzature verso questi paesi sotto embargo, senza dover sottoporsi all'arbitrato di Berlino.
Numerose imprese francesi (Arquus, Nexter, Naval Group) ed europee (MBDA, Airbus) si trovano oggi ad affrontare notevoli difficoltà nell'esecuzione dei loro contratti con questi paesi, a causa dei sottosistemi originali tedeschi, bloccati dall'embargo. Non c'è dubbio che questo rapporto verrà utilizzato nei negoziati in corso sull'argomento, per cercare di sbloccare alcune situazioni.