La Francia vuole mantenere una presenza militare navale nel Pacifico

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In un discorso di grande lungimiranza durante gli incontri della Difesa di Shangri-la, il Ministro delle Forze Armate, Florence Parly, ha tenuto a riaffermare l'attaccamento della Francia alla difesa della zona indo-pacifica, di fronte a quella che lei chiama " probabile confronto globale” che si profila. Per questo, il ministro ha assicurato che la Francia manterrà una presenza navale nella zona, per difendere i circa 1,6 milioni di connazionali che vivono lì (e, per inciso, i 4 milioni di km2 della ZEE francese che si trovano lì).

Secondo il ministro, "non c'è bisogno di un Kissinger per comprendere la dinamica del confronto globale dei blocchi che si compongono attualmente nella zona", e ha aggiunto che la Francia continuerà a mantenere lo schieramento semestrale di risorse navali, in modo "non -logica conflittuale ma risoluta”. Con la portaerei nucleare Charles de Gaulle e la sua scorta nella regione, il discorso del ministro ha infatti un peso notevole, soprattutto perché la suddetta scorta ha coinvolto, dalla partenza da Tolone per la missione Clemenceau, diversi edifici europei.

Resta il fatto che, se lo spiegamento di una fregata francese ogni 6 mesi nella zona del Pacifico ha effettivamente un peso diplomatico, il suo peso militare, e in particolare le effettive capacità di difesa francese delle isole del Pacifico e dell’Oceano Indiano, sono, per loro natura, parte, in gran parte sottodimensionata, per una zona sull’orlo di un “confronto globale”. In effetti, i mezzi permanenti, come le fregate di sorveglianza classe Floréal, non sono in grado di sostenere un impegno militare, non disponendo né di mezzi antisommergibili né di mezzi antiaerei credibili. Questo tipo di missione sarebbe tuttavia adatta alle navi del tipo FDI Belh@rra o anche alle corvette del tipo Gowind2500 costruite da Naval Group. Ma l'attuale ordine di 5 fregate FDI non garantirà certamente il posizionamento permanente di una nave di questo tipo vicino alle 6 zone di difesa francesi d'oltremare, e nemmeno alle 3 zone del Pacifico e dell'Oceano Indiano (Tahiti, Nuova Caledonia e Riunione). , entro scadenze coerenti con l’aumento dei rischi e delle minacce.

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Non possiamo essere lucidi e considerare probabile uno scontro globale nel Pacifico, da un lato, e non, dall’altro, fornire i mezzi necessari per proteggere efficacemente i cittadini e gli interessi francesi nella zona, una volta tornati a 2000 metri da Bercy… .

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