Il missile DF26 può colpire bersagli mobili, ma non è l'ultimo velivolo antiaereo

- Pubblicità -

In numerose occasioni, le autorità occidentali avevano messo in dubbio la realtà della capacità dei missili balistici DF-21 e DF-26 cinesi di colpire un bersaglio in movimento, mentre la Cina ha sostenuto che questi missili erano progettati per eliminare le portaerei occidentali a lunga distanza.

Sembra degli ultimi test del missile DF-26 fare luce sul funzionamento della sua guida e sulla sua capacità di colpire un edificio come una portaerei. Infatti, durante questo test, le forze russe avrebbero controllato la traiettoria del missile in volo, in modo da reindirizzarlo verso il suo bersaglio. Secondo gli elementi avanzati, la testata del DF-26, dotata di 4 imponenti superfici di controllo, può così essere controllata durante la sua fase terminale, per raggiungere con precisione il suo bersaglio.

In altre parole, il DF-26 non ha un cercatore, ma è controllato da mezzi aerei, navali o spaziali, per riaggiustare la sua traiettoria verso il suo bersaglio. E questo ha molto senso!

- Pubblicità -

Infatti, una testata balistica che penetra ad altissima velocità negli strati inferiori dell'atmosfera genera un plasma che blocca in gran parte le onde radar, rendendo molto difficile il controllo da parte del cercatore. Per beneficiare del controllo del terminale da parte del cercatore, il missile deve quindi prima rallentare, rendendolo vulnerabile ai sistemi di difesa antiaerea attualmente in servizio.

Per superare questo problema, il DF-26 non è dotato di cercatore, ma è controllato da una fonte remota, che invia al missile le coordinate di impatto aggiornate in base ai cambiamenti del bersaglio. Poiché il controllo viene effettuato dalla parte posteriore del missile, il plasma non blocca le trasmissioni. Inoltre, il missile non può essere “ingannato” dai sistemi di guerra elettronica di bordo delle navi da guerra.

Ciò richiede ancora la disponibilità di mezzi capaci di monitorare con precisione la posizione del bersaglio e i suoi sviluppi. Questo potrebbe essere il ruolo di droni, sottomarini o satelliti stealth a lungo raggio. Ma questi sistemi possono essere rilevati, o addirittura distrutti, dalla scorta della stessa portaerei.

- Pubblicità -

Il DF-26 è quindi effettivamente in grado di raggiungere a grande distanza un bersaglio in movimento come una portaerei, essendo il sistema dotato di una gittata di 4000 km. Ma, in caso di conflitto, l’utilizzo di questo sistema d’arma sarà molto difficile, perché l’avversario farà molta attenzione ad impedire l’esatta localizzazione della sua nave ammiraglia.

Di per sé, non rappresenta minacce molto diverse da quelle che esistono oggi, come le flotte sottomarine o i bombardieri a lungo raggio. E non si tratta, come talvolta è stato suggerito, della nemesi definitiva che segnala l’imminente scomparsa della portaerei.

- Pubblicità -

Per ulteriori

SOCIAL NETWORKS

Ultimi articoli