Australian Shortfins potrebbe rendere l’Australia un leader nelle batterie agli ioni di litio

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Tradizionalmente, l’industria della Difesa e la relativa ricerca hanno costituito uno dei principali motori dello sviluppo tecnologico nei paesi industrializzati. La Francia non sarebbe certamente un leader mondiale nel mercato aeronautico e spaziale senza l’epopea militare Dassault o gli elicotteri della Sud-aviations, proprio come la Germania sarebbe un leader metallurgico e automobilistico senza Krupp e RheinMetall. Questa caratteristica dell’industria della Difesa è stata progressivamente dimenticata e oggi è normale aspettarsi dalla ricerca civile soluzioni innovative e nuovi equipaggiamenti che possano essere “militarizzati”.

L’esempio australiano ci ricorda le virtù degli investimenti industriali e della ricerca nel settore della difesa per l’economia nazionale. L'Australia, infatti, è il primo produttore mondiale di litio in termini di riserve, ma la sua industria per il momento non è interessata alle batterie agli ioni di litio, oggi essenziali in molti settori, dagli smartphone alle auto elettriche. Tuttavia, i 12 sottomarini Shortfin Barracuda costruiti da Naval Group in Australia utilizzeranno batterie di questo tipo, batterie che verranno prodotte in loco, con trasferimenti tecnologici, necessario. 

L’opportunità per l’economia australiana di posizionarsi come uno dei principali attori nel mercato delle batterie stesse, e non semplicemente come un fornitore di materie prime, non è sfuggita al governo del paese, che la vede come un modo per compensare i suoi investimenti nella difesa.

Un esempio che dovrebbe ispirare i decisori francesi, a volte riluttanti a finanziare la ricerca sulla difesa, ma anche gli industriali che potrebbero promuovere in modo proattivo i vantaggi tecnologici civili dei programmi militari.

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